1 Settembre 2020

In cucina con gli spiriti

Le ricette qui presentate sono state testate ed eseguite nella cucina dell’Osteria del Castello in Cengio Alto dal 1906 sotto la supervisione di Origine Greeen Spirits.

Dalla profiqua collaborazione iniziata nel 2012 nasce questa prima raccolta parziale messa a disposizione di tutti gli appassionati.

L’antica esperienza della cucina tradizionale si apre a nuove sperimentazioni dove i Bio Liquori Origine esprimono potenzialità di gusti, profumi e sensazioni per i palati più esigenti ma sempre alla ricerca dell’autentico.

Un incontro con gli antenati

manifesto festa di Cengio Alto 2011 – design S. J. Rossi

Grive al liquore Ginepro Origine


Le Grive rappresentano uno dei piatti cosidetti “di imitazione” della cucina popolare. Imitano i tordi in umido nella forma e nel gusto. La leggenda narra che una Cuciniera dei Savoia trovandosi sprovvista di tordi e dovendo invece servirli ad un reale mette mano all’ingegno popolare e crea la ricetta delle sue grive (sinonimo di tordi, uccelletti) arrangiandosi con quello che ha. Solo per appassionati gourmet.

Premiata Ricetta 1972 di Mariuccia Poggio – Osteria del Castello in Cengio Alto dal 1906

Versione aggiornata 2015 con variante bio liquore al ginepro

dosi per 8/10 persone

ingredienti

500 gr fegato di maiale
500 gr pasta di salsiccia
3/4 uova
50 gr parmigiano
poco pan grattato
aglio, rosmarino, bacche di ginepro
2 tazzine origine ginepro
sale & pepe
rete di maiale quanto basta

preparazione

tritare la pasta di salsiccia con il fegato. versare in un recipiente, aggiungere le uova, sale e pepe, il pane grattugiato, il parmigiano, mezza noce moscata grattugiata e d infine 20 bacche di ginepro tritate con aglio e rosmarino. Dopo aver amalgamato bene il tutto fare dei piccoli fagotti avvolti nella rete di maiale.
Cuocere i fagottini in un tegame con poco olio meglio se grasso di maiale. Completare la cottura con il vino rosso e sfumare con il liquore al ginepro origine.

Le Grive – Premiata ricetta 1972 di Mariuccia Poggio

Cenni storici sull’ Osteria del Castello dal 1906 in Cengio Alto


Nata come osteria del borgo frequentata dagli abitanti indigeni si è sviluppata nel dopoguerra diventando punto di riferimento nella zona per gli amanti della cucina tradizionale. La cultura gastronomica è quella della vicinissima Alta Langa (5 km da Montezemolo) con una tenue influenza dell’altrettanto vicina Riviera Ligure. Siamo sulle vie del sale che da Finale Ligure portano verso le pianure Piemontesi, territorio per
tu tto il medioevo in possesso dei Marchesi del Carretto. Il nome Osteria del Castello fa riferimento proprio al Castello di Cengio (proprietà dei Del Carretto dal 1200) le cui rovine si trovano a poche centinaia di metri dal borgo di Cengio Alto in cui ha se de il locale. I primi riconoscimenti importanti risalgono agli anni 60’ del secolo scorso da parte dell’Accademia della Cucina Italiana ( i premi vinti sono oggi esposti sul palchetto storico nella sala principale)

La visione pre boom

Negli ultimi anni l’Osteria del Castello in collaborazione con L’Associazione Culturale Le
Stelle ed il Laboratorio Bio Liquori Origineha svolto un’accurata ricerca sulla cucina tradizionale delle Valli Bormida (entroterra della provincia di Savon a sul confine con la provincia di Cuneo) raccogliendo più di 50 ricette appartenenti alla tradizione orale facendole diventare dispense a disposizione degli studenti iscritti ai corsi di cucina.

Ad uno dei nostri sughi per le tagliatelle e i ravioli al plin abbiamo dato il nome di sugo pre boom ovvero prima del boom economico e l’avvento della grande distribuzione di alimenti e bevande. E’ il sugo classico della cucina povera con fegatini e frattaglie e poco concentrato di pomodoro con una lunga cottura che ben rappresenta lo stile del locale.

La visione pre boom è diventata così simbolicamente la nostra maniera di definire un’identità che nasce dal sapere popolare e dall’economia della cascina a ciclo chiuso.

sala palchetto Osteria del Castello