Il laboratorio Origine ha sede nell’antico borgo di Cengio Alto situato sul confine tra la liguria e il piemonte, tra le Alpi Marittime e la Riviera Ligure. Immersi nel verde profondo.

Breve storia del borgo

L’antico borgo di Cengio Alto, sede del comune di Cengio fino al 1910 sorge su una delle alture che sovrastano la piana di Millesimo. Ci troviamo a 530 metri sul livello del mare ancora in provincia di Savona sul confine con la provincia di Cuneo e a 5 km dal casello autostradale della Savona – Torino. Il fondo valle dove oggi risiede il Comune è bagnato dal fiume Bormida che continua poi la sua corsa verso Cortemilia (CN). La storia del borgo è indissolubilmente legata al Castello del Carretto un importante presidio militare atto al controllo del territorio costruito sulle rupi a strapiombo ben visibili percorrendo la strada provinciale tra Millesimo e Cengio.

I primi documenti attestanti le sue origini risalgono al 1200 d.c, quale possedimento dei Marchesi del Carretto, la sua funzione era controllare le vie del sale che dal porto di Finale Ligure collegavano il mare con l’entroterra e le alpi marittime. Quindi un territorio d passaggio, di dazi e dogane già dai tempi dei Romani quando queste dolci colline caratterizzate da interminabili muretti a secco erano vocate ala coltivazione della vite basti pensare alla vicina località Roccavignale il cui nome testimonia precisamente il passato vitivinicolo. Del Castello oggi ne rimangono le cinte murarie e le rovine cariche di suggestioni legate a innumerevoli battaglie . Nel 1639 abbiamo testimonianza dell’ultimo assedio da parte delle truppe Spagnole con il Castello presidiato dai Franco Piemontesi asseragliati al suo interno. In questa funesta occasione il borgo intero venne messo a ferro e fuoco. Nemmeno la Chiesa Parrocchiale si salvò dalla furia della battaglia e venne ricostruita negli anni a venire. I lavori terminarono nel 1662, questa data simbolo di rinascita è oggi diventata marchio distintivo del Comitato di Recupero Beni Architettonici del Borgo che negli ultimi 20 anni si è prodigato per la salvaguardia e riqualificazione del Santuario dedicato alla Natività di Maria Vergine.
Oggi questo monumento storico dopo numerosi interventi di restauro è tornato al suo splendore e viene aperto per funzioni e visite guidate. Nelle vicinanze della chiesa di notevole interesse troviamo il Cimitero di epoca Napoleonica anche esso oggetto di prossimi interventi di recupero. Leggende e racconti popolari legati al luogo hanno suscitato l’interesse di studiosi e appassionati di esoterismo, difatti proprio negli ultimi anni sono in corso studi legati ai culti pre cristiani e in epoca successiva al passaggio dei Templari diretti verso Saliceto CN. Meta ideale per un turismo consapevole alla scoperta di luoghi inediti poco distanti dai classici percorsi canonici soddisfa gli amanti della storia e della cultura come chi è in cerca di nuovi scorci e atmosfere famigliari con la possibilità di passare una giornata rilassante su strade di antica memoria. Sul posto potete trovare accoglienza e ospitalità all’Osteria del Castello in Cengio Alto dal 1906, cucina tradizionale in atmosfera conviviale con un attenzione particolare ai piatti storici della zona, il locale dispone di camere per il pernottamento. Da segnalare in loco il Laboratorio Liquori Origine Green Spirits, un eccellenza delle Valli Bormida che produce liquori e distillati certificati da Agricoltura Biologica con erbe officinali . E’ possibile prenotare visite guidate ai monumenti storici e al laboratorio chiedendo in Osteria del Castello punto turistico di tappa.

Antica Parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine

Il culto mariano, eco di un lontano matriarcato, è notevolmente diffuso in queste valli e si è espresso negli ultimi secoli attraverso lo stile del classico barocco piemontese.
L’edificio domina, dall’alto del poggio, il nucleo abitativo. È una costruzione risalente al XVII secolo che ha subito alterne vicende nel corso dei secoli. Alla chiesa si accede attraverso l’imponente scalinata costruita nel 2003 dall’Amministrazione Comunale. All’interno, lo stile barocco è ben evidente, ma in modo sobrio e puro nelle linee. La navata è a pianta aulare, coperta da una volta a botte decorata con un grande affresco, opera di Giovanni Borgna, che illustra l’Assunzione della Vergine (1888). Sul lato sinistro vi è il fonte battesimale, assai contenuto, caratterizzato da un catino in marmo sormontato da un minuscolo armadio sulla cui porticina è dipinto il Battesimo di Gesù. Seguono le cappelle. La prima è detta della Madonna Addolorata, restaurata nel 2008, caratterizzata da un altare a nave sormontato dalla grande pala, raffigurante la Madonna che tiene sulle ginocchia il Cristo morto, restaurata anch’essa nel 2008. Continuano i restauri tutt’ora in corso.