“Quando si consegue la calma interiore propria di una visione generale, l’essenziale si scinde dal non essenziale.”
Rudolf Stainer
“Quando si consegue la calma interiore propria di una visione generale, l’essenziale si scinde dal non essenziale.”
Rudolf Stainer
La differenza tra agricoltura biologica e biodinamica
Qual è la differenza tra biologico e biodinamico? In un periodo storico nel quale l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità è molto alta, c’è anche tanta confusione attorno alle varie forme di agricoltura naturale. Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza su questi due approcci, così uguali e così diversi. Così uguali perché entrambi condividono i medesimi valori fondativi, cioè il rifiuto di utilizzare sostanze chimiche, l’attenzione all’ambiente, la rotazione delle colture; e così diverse perché regolamentate in modo differente.
Che cos’è l’agricoltura biodinamica
In Italia si è fatta strada solo negli ultimi decenni, ma non tutti sanno che l’agricoltura biodinamica è nata molto prima dell’agricoltura biologica. Esattamente negli anni ’20 per opera del filosofo e scienziato tedesco Rudolf Steiner, che fondò una nuova disciplina basata sull’interconnessione. Secondo Steiner, la fattoria o la cascina sono un organismo in cui le relazioni tra gli elementi che la compongono ne permettono la sopravvivenza reciproca: e quindi tutti – contadini, animali e piante – devono concorrere a fertilizzare, nutrire e mantenere in salute l’intero ecosistema.
I princìpi dell’agricoltura biodinamica
Tutto questo con l’obiettivo di accrescere la fertilità della terra e migliorare il suolo e produrre piante sane e alimenti che rafforzino il metabolismo umano. I princìpi dell’agricoltura biodinamica sono la biodiversità e la rotazione delle colture; l’osservazione delle fasi lunari e dei cicli planetari nella semina e nella coltivazione; l’utilizzo di “preparati”, cioè compost biodinamici autoprodotti per la concimazione, e il divieto di utilizzare prodotti chimici.
L’approccio biodinamico abbraccia la totalità degli ambiti dell’esistere: dall’educazione dell’infanzia all’architettura organica passando per lo studio del potenziale umano. E’ una visione della vita aperta e consapevole.
La Società Antroposofica Universale (in tedesco Allgemeine Anthroposophische Gesellschaft, AAG) ha sede nel Goetheanum di Dornach, in Svizzera, ed opera in tutto il mondo. Presente in oltre 78 paesi, è decentrata in varie filiali locali, centri regionali e aziende nazionali, che organizzano le loro attività in modo autonomo. È anche titolare della «Libera Università di Scienza dello Spirito», situata al Goetheanum.
L’obiettivo di questa università è stimolare lo studio della dimensione spirituale, consentire tale ricerca, e aver cura della vita spirituale degli individui e delle comunità, ponendo l’essere umano al centro. È articolata in una Prima Classe di carattere universale, ed altre sezioni più specifiche rivolte ad aspetti pratici e professionali, per «fecondare i singoli ambiti conoscitivi, artistici e l’intera civiltà».
Secondo l’articolo 4 del suo statuto, la Società antroposofica è completamente pubblica, e chiunque può diventarne membro senza distinzione di nazione, stato, religione, convinzione politica, scientifica o artistica, purché «ritenga giustificata l’esistenza di un’istituzione come è il Goetheanum, a Dornach, quale Libera Università di Scienza dello Spirito».
fonte Wikipedia
La certificazione biodinamica
tornata in voga alla fine degli anni ’40, l’agricoltura biodinamica è regolata oggi dall’associazione Demeter, l’unica in grado di fornire una certificazione ai prodotti ottenuti seguendo le linee guida dell’agricoltura biodinamica (tutti questi prodotti devono anche essere certificati biologici).
La differenza tra biologico e biodinamico
Questo perché – ed ecco la principale differenza tra agricoltura biologica e biodinamica – il bio ha una valenza legale differente rispetto al biodinamico. La certificazione biologica, infatti, è regolamentata da leggi italiane ed europee. L’ultimo intervento dell’Unione Europea in materia è l’approvazione del Regolamento 834/07, che ha definito in modo più preciso in che cosa consistono i metodi di produzione biologici e reso obbligatoria la certificazione dei prodotti presso uno degli organismi di controllo privati.
Che cos’è l’agricoltura biologica
Un prodotto agricolo bio deve essere coltivato su terreni lontani da fonti di contaminazione, come autostrade e fabbriche, senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi come fertilizzanti, diserbanti e insetticidi; e, nel caso di prodotti di origine animale, deve provenire da bestiame nutrito con mangime non trattato chimicamente, senza l’uso di antibiotici, ormoni o altri stimolanti della crescita. Solo gli alimenti che rispettano questi paletti possono ottenere il bollino Bio ed essere venduti come tali.